Tornare a Pechino dopo gli anni della pandemia significa rivivere un’avventura familiare che continua a sorprendere. Ogni angolo della città porta con sé un ricordo, se la prima volta è stata la scoperta di una metropoli immensa, ricca di storia e cultura, oggi posso dire di viverla con occhi diversi, più consapevoli e attenti.
Pechino è viva e pulsante. Le strade affollate sono un mosaico di persone che si muovono velocemente, impegnate tra lavoro, studio e vita quotidiana. Questo dinamismo mette in evidenza l’anima di una metropoli che non conosce sosta. Tuttavia, accanto alla frenesia moderna, la città custodisce con cura le sue antiche radici. Il connubio tra la modernità dei quartieri cosmopoliti, come Sanlitun e Wangfujing, e la storia palpabile degli hutong, i vincoli storici con le loro case tradizionali e le strette vie cariche di memoria, continua a incantarmi.
Tra i simboli storici più importanti ci sono la Città Proibita e Piazza Tian’anmen, luoghi di enorme valore culturale e politico. Questi monumenti non solo rappresentano la grandezza delle dinastie cinesi, ma continuano a essere spazi di riflessione sul ruolo centrale che Pechino ha avuto e ha tuttora nella storia della Cina. Ogni visita a questi luoghi suscita un profondo senso di ammirazione per la cultura e la resilienza di un popolo che ha attraversato secoli di cambiamenti.
Essere tornata qui mi ha permesso di apprezzare ancor di più la ricchezza della cultura cinese. Ogni visita ai mercati, ogni passeggiata nei parchi e ogni incontro con le persone del posto rappresentano un'opportunità per immergermi in una realtà complessa ma affascinante.
In questo contesto, il mio impegno nel progetto di servizio civile universale “Caschi Bianchi per l’inclusione delle persone con disabilità in CINA e FILIPPINE - 2024” con OVCI LA NOSTRA FAMIGLIA E.T.S. mi sta permettendo di vivere Pechino in modo del tutto diverso. Non più come semplice visitatrice, ma come parte attiva della sua vita quotidiana. Lavorare insieme alle organizzazioni locali in progetti che promuovono l'inclusione sociale e scolastica, in particolare a sostegno di bambini e adulti con disabilità, è un'esperienza che mi arricchisce profondamente. Il contatto diretto con i professionisti mi sta insegnando quanto sia essenziale la condivisione di esperienze e competenze tra culture diverse. Mi ha fatto capire che il desiderio di fare del bene è davvero un linguaggio universale, capace di superare ogni barriera linguistica o culturale.
Questa esperienza sta trasformando anche il mio modo di vedere Pechino. Non solo come una città ricca di storia, con i suoi antichi monumenti e le tradizioni, ma come una metropoli che si proietta verso il futuro con un forte senso di responsabilità sociale.
Sono grata di poter contribuire, anche in piccolissima parte, al lavoro di OVCI in Cina, di essere parte di questo processo di cambiamento e inclusione, che riflette una Cina più equa e attenta ai bisogni di tutti i suoi cittadini.
Luxi Chen, Casco Bianco SCU con OVCI in Cina