Ringrazio la vita per avermi dato l'opportunità di tornare a collaborare con OVCI in Ecuador. Questa volta il mio ruolo avrà a che vedere con la gestione e la supervisione del progetto "donna&disabilità".
Le circostanze sono ben differenti di quelle vissute nel 2016, il mio ultimo anno di missione a Esmeraldas, dove all’epoca si stava affrontando l’emergenza di un terremoto che ci ha obbligati a riconsiderare tutte la strategie di intervento, senza peró dimenticare l’essenza della missione proiettata al servizio delle persone con disabilitá.
Oggi, dopo 4 anni, torno ad OVCI nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria globale. Il rivedere i vecchi colleghi e le vecchie colleghe senza la possibilitá di darci un abbraccio é una sensazione strana che mi fa riflettere sull’importanza del contatto fisico, ancor di piu per noi fisioterapiste che abbiamo il tocco come strumento di cura nelle nostre sessioni con i pazienti. Il tatto e l’utilizzo delle nostre mani é essenziale nel nostro lavoro. Poter toccare la fragilitá di una persona aumenta l’animo, ricostruisce autoestima e previene l’isolamento.
Trovo difficile vivere in comunitá senza la possibilitá di accarezzarsi. Al giorno d’oggi il contatto fisico puó contagiare, peró, allo stesso tempo, ci permette di scoprire nuovi modi di espressione del contatto e nuovi modi per svolgere il nostro lavoro in sicurezza scoprendo il valore della comunicazione interpersonale attraverso gli sguardi. Guardare l’altro negli occhi, sentirci guardati dall’altro. É appagante e confortante vedere negli occhi delle persone la loro forza e la loro resilieza nel superare gli ostacoli che la vita pone, trasformando il dolore in forza motrice per superarsi e farsi piú forti.
Osservo nello sguargo delle promotrici e dei professionisti, i miei nuovi colleghi, la voglia e la volontà di continuare, il famoso “seguir adelante”, come si dice in spagnolo, e di accompagnare le persone con disabilitá, soprattutto se donne e madri, che si trovano ad affrontare difficoltá maggiori, che possono causare svantaggi e violazione dei diritti. Il contesto attuale rappresenta una sfida in piú per le persone a cui é rivolto il progetto di OVCI. Con l'aumento delle difficoltá esterne dobbiamo rispondere con maggior impegno nel nostro lavoro quotidiano, con l’obiettivo di supportare i nostri beneficiari perchè possano migliorare la qualità della loro vita.
Jenny Marin
Responsabile Tecnica di progetto "Donna&Disabilità" - Ecuador