Dopo quasi due anni da quel 17 febbraio 2020, in cui stremata, dopo aver salutato tutti a mo’ di staffetta, arrivo in aeroporto e mi sciolgo in un abbraccio con il mio collega, eccomi di nuovo in Marocco.
Questa volta il mio sguardo è diverso. Se la prima volta è stato un colpo di fulmine e per tutto l’anno la sensazione era quella di un’innamorata (con le farfalle nello stomaco, per capirci), oggi è diverso, più maturo. L’amore c’è sempre, ma anche un buon occhio critico, che è indispensabile in questi luoghi.
Tornare nel quartiere dove ho vissuto è stato molto emozionante, la nostalgia e i ricordi mi hanno travolto, ma vedere i luoghi di lavoro, i bambini e i ragazzi, i colleghi quello no. La sensazione era di estrema vicinanza, come se non fossi mai andata via. La coritornare in Marocco dopo il SC 1nnessione è così forte da non diminuire con la distanza o con il tempo. È come se il cuore avesse un altro modo di misurare queste due unità, che tutti reputano oggettive.
Ci sono famiglie e bambini a cui penso ancora, con alcuni genitori sono in contatto, di altri ricordo come arrivare a casa loro e con il pensiero a volte ci vado, i volontari con cui ho lavorato fianco fianco sono impressi nel mio cuore e ci aggiorniamo costantemente. 
Tornare lì me li ha fatti sentire più vicini, seppur non abbia potuto vederli tutti a causa del poco tempo.
Entrare nell’ufficio OVCI è stato bellissimo: Alessandra sempre sorridente e pronta ad accogliermi e ad organizzare qualcosa con me. Il caffè sempre caldo da gustare con del buon cioccolato. A preparare questa coccola, quest’anno c’è qualcun altro, ma è bello vedere che le buone abitudini non si perdono. 
Conoscere i volontari di quest’anno è stato molto intenso. Ognuno vivrà un’esperienza unica e irripetibile e ritornare in Marocco dopo il SC 3 1ritornare mi ha proprio dato questa certezza. Ciò che si costruisce è potente, ci accompagna e ci custodisce.
Ho avuto la fortuna di  incontrare anche Simone (collega italiano con cui ho lavorato a stretto contatto), che per me è un po’ casa in Marocco, nonostante i nostri continui battibecchi.
Io ringrazio di aver potuto fare quest’esperienza che a livello professionale e personale mi ha cambiata nel profondo. So di essere troppo sentimentale, ma il Marocco e tutte le persone conosciute in profondità o incontrate solo una volta mi hanno trasmesso davvero troppo Amore, sono andata a farne un po’ di scorta buona!
Roberta Rizzo, volontaria psicologa SCU in Marocco 2019-2020

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