Ho partecipato, insieme ai collaboratori marocchini Zakia Kassete e Abderrahmane El Moudni e Mohammed Mounir alla VIII edizione del Festival della Cooperazione Internazionale, organizzato dalla RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo) e da AIFO, con il contributo del Comune di Ostuni, dell’Agenzia Italiana per la Gioventù e dell’Unione Europea.
Il tema di quest’anno è stato “Nessuno fuori - La cooperazione inclusiva nel Mediterraneo”, sviluppato attraverso sei assi tematici principali: Inclusione socio-economica, Arte inclusiva, Educazione inclusiva, Doppia Discriminazione, Salute inclusiva e Sport inclusivo.
Come OVCI abbiamo avuto la possibilità di condividere due esperienze realizzate in Marocco e in Ecuador.
Per quanto riguarda il Marocco ho presentao il “Progetto Integrato d’Empowerment Femminile-PIF”, confinanziato dall’Unione Europea, che prevede la formazione e l’inserimento lavorativo di ragazze con disabilità e loro caregiver.
Massimo Rubino, desk officer Ecuador per OVCI, ha presentato da remoto il progetto "Donne e Disabilità", finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il Festival é entrato poi in sinergia con il progetto DICoo - Developement Inclusion and Cooperation, finanziato dell’Agenzia Italiana per la Gioventù e dell’Unione Europea, un progetto europeo innovativo che sta formando 24 persone, in prevalenza con disabilità, provenienti da Italia, Croazia, Marocco e Tunisia. Questi partecipanti diventeranno esperti junior nei progetti della RIDS, contribuendo così a una cooperazione internazionale più inclusiva e accessibile.
Rappresentanti della Delegazione marocchina, i nostri colleghi Zakia Kassete e Abderrahmane El Moudni e Mohammed Mounir hanno contribuito ad arricchire il Festival con diversi interventi su inclusione e disabilità, molto apprezzati dal pubblico presente.
Durante il Festival, i problemi che sono stati portati all'attenzione hanno evidenziato che le difficoltà culturali che devono affrontare le persone con disabilità che vivono nei paesi di questa area del Mediterraneo, sono tra loro molto simili e che le caratteristiche territoriali di ciascun paese possono rendere i processi di inclusione ancora più difficili laddove, ad esempio, la quotidianità di tutti è caratterizzata dalla fatica, anche fisica, per la mancanza di strutture e servizi.
Particolarmente interessanti sono state le testimonianze di ragazze con disabilità, che hanno raccontato la loro esperienza, mettendo in luce quanto l'essere disabile e donna, rende ancora più difficile il superamento della discriminazione. Quella che viene chiamata una doppia discriminazione, unisce l'aspetto culturale della donna, vista ancora come persona dipendente dall'uomo, con le difficoltà di avere una disabilità che preclude ulteriormente la possibilità di accedere al mondo delle relazioni e del lavoro.
Le testimonianze delle varie associazioni, che si occupano di disabilità, hanno evidenziato come, l'aiuto portato con progetti di cooperazione e inclusione, rappresentino a tutt'oggi una delle poche risorse che dà speranza per una modificazione culturale, sociale ed esistenziale delle persone con disabilità.
Il poter condividere esperienze con persone provenienti da paesi diversi, ma unite dal desiderio di rendere la vita delle persone con disabilità meno discriminata, è stato per me ancora più motivante nel voler far ascoltare forte e chiara la voce dei più deboli, per affermare il diritto di tutti di avere una vita non solo dignitosa, ma anche realizzata.
Alessandra Braghini, Rappresentante Paese OVCI in Marocco