Era un tranquillo pomeriggio di domenica quando Alessandra Braghini, nostra OLP, nonché project manager del progetto “Projet Intégré d’Autonomisation des Femmes - PIAF”, cofinanziato dall’Unione Europea, comunicò che era arrivato il momento di partire per dare una mano in vista delle prime due conferenze finali, le quali si sarebbero tenute la prima a Berkane (nella Regione Orientale) e la seconda a Settat (Regione di Casablanca - Settat).

Come volontari in Servizio Civile siamo stati coinvolti poiché, anche nel progetto “Caschi Bianchi per l’inclusione delle persone con disabilità e giovani in situazione di vulnerabilità MAROCCO e TUNISIA – 2025” nel quale siamo inseriti, vi è una parte importante dedicata alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo di giovani donne con disabilità.

Ci stavamo preparando ormai da mesi. Già a partire dal mese di luglio avevamo iniziato ad ideare il materiale informativo e di visibilità da distribuire, così come ad abbozzare un possibile piano di viaggio per far sì che le conferenze si tenessero in ciascuna delle quattro regioni di pertinenza del progetto. La mole di lavoro era non indifferente, ma eravamo entusiasti di metterci all’opera e di raccogliere i frutti di un duro lavoro portato avanti già da tempo.

In sintesi, infatti, il progetto PIAF, in un arco temporale di tre anni, ha avuto come obiettivo quello di rendere autonomo e indipendente, soprattutto dal punto di vista professionale nell’ambito della cucina e della pasticceria, un folto gruppo di ragazze con disabilità e delle loro caregiver. Attraverso le formazioni nei quattro atelier sparsi per il Paese, le beneficiarie hanno avuto così modo di imparare ricette e relativi procedimenti, nonché metodi e tecniche di marketing per posizionare i propri prodotti ed avviare le loro personali attività.

Ebbene, il 2 dicembre ci ritroviamo come ogni mattina in ufficio. Con grande entusiasmo ultimiamo e prepariamo il necessario, carichiamo tutto in macchina e nel primo pomeriggio partiamo alla volta di Berkane. Ci attendevano quasi sei ore in strada, quindi armati di buona pazienza e consci di quanto di bello avremmo vissuto, ci accingiamo a cominciare il nostro viaggio.

La prima conferenza si è svolta il 3 dicembre nella città di Berkane, nella Regione Orientale a nord-est del Marocco, in una sala del complesso MAJAL. Al nostro arrivo sistemiamo le apparecchiature necessarie e accogliamo ospiti e invitati. La sala ha fatto presto a riempirsi e le ragazze erano piene di gioia e impazienti di assistere all’evento, al quale si è dato inizio con l’inno marocchino entusiasticamente cantato per l’occasione da un gruppo di ragazzi e i saluti iniziali da parte del moderatore, della presidente dell’associazione Badr e della capo progetto Alessandra Braghini. Successivamente, abbiamo proseguito con la presentazione del progetto, delle regioni e dei partner coinvolti, così come delle attività svolte e dei risultati raggiunti. Dopo le testimonianze toccanti di alcune beneficiarie e delle loro caregiver, abbiamo infine consegnato gli attestati finali e concluso con le foto di rito. Al termine della conferenza siamo stati poi sorpresi da un piccolo dolce colpo di scena: una torta a due piani con il logo PIAF e un tocco accademico, simbolo dei risultati raggiunti dalle ragazze alla fine del percorso.

Dopo aver condiviso bei momenti insieme e aver ultimato tutti gli adempimenti necessari, ci rimettiamo in cammino, questa volta in direzione Settat. La città si trova a sud della capitale Rabat, a qualche chilometro da Casablanca (nella Regione per l’appunto denominata Casablanca - Settat), quindi anche questa volta ci attendevano molte ore di viaggio in macchina. Tuttavia, questo non ci spaventava: tra il completamento di alcune attività da una parte e la condivisione di storie e battute divertenti da un’altra, il tempo è quasi volato via e, in men che non si dica, siamo arrivati a destinazione. Il 4 dicembre mattina, dunque, ci presentiamo alla Camera di Commercio di Settat, sede della seconda conferenza finale di progetto. Le modalità e i momenti salienti della conferenza si sono svolti secondo i piani e l’evento è stato arricchito, oltre che dalle testimonianze delle ragazze e delle caregiver, anche dalla presenza di Agnès Bertholier, rappresentante dell’Unione Europea, e dalle presentazioni dei progetti scaturiti dai finanziamenti a cascata delle associazioni El Houda Handicap di Bouznika e Association Handicapes Mentaux Sans Frontières (HMSF) di Benslimane. Giunti così al termine delle prime due conferenze finali di progetto, ripartiamo infine alla volta di Rabat, pronti questa volta per occuparci delle tre serate del Festival Handifilm, kermesse cinematografica incentrata sul tema della disabilità che quest’anno si è svolta dal 5 al 7 dicembre 2024.

Con l’inizio della nuova settimana arrivava per noi il momento di rimettersi in viaggio. Questa volta toccava alle Regioni di Souss Massa e Tangeri - Tetouan - Al Hoceima.

Il martedì 10 dicembre partiamo di buon mattino. Prendiamo un volo che da Rabat ci conduce sino ad Agadir, al sud del Paese, e non appena arrivati veniamo travolti dall’incredibile accoglienza di Abdelaziz Moussaid, presidente della Federazione delle Associazioni delle Persone con esigenze specifiche (Fédération des Associations des Personnes à besoins spécifiques) di Chtouka-Aït Baha. Sistemiamo i nostri bagagli e la sala nella quale si sarebbe tenuto l’evento e andiamo un po’ a riposare in vista della giornata seguente. La conferenza della Regione di Souss Massa ha avuto luogo l’11 dicembre a Biougra, una città a pochi chilometri da Agadir, nella fastosa Sala Afrah Ihssane. A dare letteralmente inizio alle danze ci ha pensato questa volta un gruppo locale di musica gnawa (genere musicale tradizionale del Marocco), il quale ha allietato i presenti e ha dato il là alla conferenza su una nota positiva. Anche qui l’evento si è svolto secondo i piani e, per di più, abbiamo avuto l’occasione di cantare tanti auguri di buon compleanno a Sofia, Casco Bianco SCU in Marocco, oltre ad ascoltare testimonianze particolarmente toccanti, anche di ragazze che grazie al progetto hanno ricevuto importanti opportunità lavorative.

Subito dopo aver condiviso un delizioso tajine — tappa obbligatoria per chi si trova nella città di Sidi Bibi — prendiamo un volo da Agadir a Rabat e un treno veloce diretto verso nord, a Tangeri: eccoci così arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio. Il 12 dicembre 2024, con il magnifico Palazzo delle Istituzioni Italiane (Palais Moulay Hafid) a fare da cornice, ha avuto così luogo l’ultima conferenza finale del progetto PIAF. La sala era gremita e si respirava un’aria di gioia e festa. Tutti erano entusiasti, dalle ragazze alle loro caregiver, sino alle istituzioni e agli ospiti presenti. Anche qui abbiamo ricevuto un’inaspettata sorpresa: l’Associazione AFPH (Association de Fraternité Pour les Personnes Handicapées) ci ha omaggiato con dei bellissimi fiori e, insieme alle ragazze, ha presentato un libro di ricette aggiuntivo a quello da noi realizzato, molto ben fatto e pieno di immagini e descrizioni dettagliate. Un segno tangibile degli sforzi compiuti, coronamento di un percorso costellato di grandi conquiste e risultati.

Dopo due settimane intense, ricche di eventi ed emozioni, avevamo così concluso il nostro viaggio. Stanchi, ma con il cuore pieno e la rinnovata consapevolezza che il duro lavoro dà sempre i suoi frutti, tornavamo lentamente alla vita di tutti i giorni, pronti ad affrontare nuove sfide con il consueto entusiasmo.

Dafne Modaffari – Casco Bianco con OVCI in Marocco 

 

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