Sono le nove meno dieci, fa freschino e oltre la finestra verde del bar sport si vedono le montagne. Di fianco a me, al bancone, un gruppo di anziani con i cappelli da tennis e gli occhiali spessi ordina un caffè. Caffè anche per te? Mi chiede la barista. Caffè ed una bottiglia d’acqua, aggiungo sorridendo. "Beh, lo stesso di ieri", bofonchia lei mentre prepara la macchina del caffè.
La prima volta che sono venuto qui era estate, faceva caldo e non sapevo dell’esistenza del bar sport. Ero arrivato al mattino ed ero andato direttamente negli uffici di OVCI per un incontro con i responsabili del PROGETTO KARAMA in Sudan.
Ero stato appena assunto come logista ed ero molto felice. L’idea di poter tornare ad applicare sul campo quello che avevo studiato in università mi dava così tanta energia ed entusiasmo che il tragitto di 40km verso la sede era durato meno di un battito di ciglia. Quel giorno avevo incontrato i responsabili dell'Organismo e anche delle giovani in partenza per Khartoum con il Servizio Civile Universale: un gruppo vivace, variegato ed impaziente di iniziare quella esperienza al più presto.
Nei giorni successivi, ho incontrato gli altri membri dello staff di OVCI Italia e mi sono stati affidati gli ultimi compiti prima dell’inizio del lavoro. La partenza doveva essere da lì a pochi giorni ma, come spesso capita, le cose sono andate diversamente.
Il mio visto, infatti, ha incontrato innumerevoli ostacoli ed ancora oggi non è stato approvato. Questo però non deve trarre in inganno: questo non è affatto un periodo vuoto, anzi! Sin da subito la mia responsabile mi ha fornito diversi materiali da studiare, varie procedure da analizzare e, di lì a poco, ho iniziato a lavorare a distanza sui progetti sudanesi. Perché non esiste momento sprecato se non quello in cui ci si ferma senza prepararsi al futuro.
Ormai mancano pochi minuti alle 9. Appoggio la tazzina sul bancone. Il gruppo di anziani sta ora iniziando ad organizzare il torneo di scala. Tra risate ed urla, non si alzeranno dalle sedie di plastica prima di metà pomeriggio.
"Ci vediamo domani?", chiede la barista mentre lava le tazzine nel lavello. "Fino a quando sono qui...", rispondo io.
Lorenzo Rigo, collaboratore in partenza per Khartoum