La situazione in Sudan rimane grave secondo la dichiarazione di Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza (OCHA, 15/10/2023) che riferisce “Sei mesi di guerra hanno gettato il Sudan in uno dei peggiori incubi umanitari della storia recente. Con un totale di 9.000 persone uccise, oltre 5,6 milioni costrette ad abbandonare le proprie case e 25 milioni di persone bisognose di aiuti, l’impatto di questo conflitto sul Sudan e sulla regione è enorme.
Anche nelle aree a cui possiamo accedere, gli operatori umanitari sono ostacolati dal sottofinanziamento: solo il 33% dei 2,6 miliardi di dollari necessari quest’anno per aiutare i bisognosi in Sudan è stato ricevuto.
I servizi di base sono fatiscenti. Oltre il 70% delle strutture sanitarie nelle aree di conflitto sono fuori servizio. I combattimenti tengono 19 milioni di bambini lontani dalla scuola, compromettendo significativamente la loro istruzione e il futuro del Paese.”
L’attività OVCI a Khartoum rimane chiusa, i nostri collaboratori sono dislocati in diversi stati del Paese, anche se un piccolo gruppo è rimasto a Omdurman. Siamo in contatto costante con loro e con gli amici di USADC e cerchiamo di supportarli con un sostegno economico a distanza perché possano sentirci vicini e partecipi della loro sofferenza.
Ci auguriamo che questa situazione drammatica e complessa possa migliorare e che le attività rivolte alle persone più fragili possano riprendere prima possibile.
Manuela Turotti, Desk Officer Sudan per OVCI
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