Siamo a fine aprile 2022. Luca ed io eravamo ancora in servizio civile in Zambia: l’esperienza sarebbe terminata a breve e noi stavamo iniziando a cercare la nostra meta successiva. Ed è proprio in quel momento, dopo poche settimane, che veniamo alla scoperta della possibilità di partire per Juba con OVCI.
Anche se inizialmente eravamo un po’ indecisi in quanto il Sud Sudan è un Paese in emergenza umanitaria, instabile e con una serie di regole di sicurezza molto importanti da rispettare… dopo qualche istante di riflessione ci siamo decisi, anzi eravamo entusiasti di iniziare questa nuova avventura insieme! (Nonostante i nostri genitori fossero molto preoccupati).
Dopo quasi due mesi di lavoro presso la sede di OVCI in Italia eravamo proprio pronti a partire!
È il 12 settembre 2022, arriviamo a Juba in mattinata, improvvisamente cambia il clima, un bel caldone umido ci colpisce: “siamo proprio arrivati in Afriha” ho pensato (e sì son Toscana 😊). Dopo il controllo passaporti ci lanciamo nella tonnara dell’aeroporto… Ci siamo ritrovati una stanzona con una gran confusione, almeno una decina di persone che cercava di aiutarci a prendere i bagagli.
Dopo pochi minuti vediamo spuntare Gisella, ormai veterana a Juba. Mi guarda e mi fa “Eccola, ciao Fiamma!” e tiriamo un sospiro di sollievo, ce l’abbiam fatta! Finalmente saliamo in macchina verso il centro Usratuna - La nostra Famiglia, in lingua araba. Mi guardo attorno incuriosita da tutto, la capitale in fin dei conti è abbastanza simile a quello che avevo visto a Lusaka (capitale della Zambia). Case di argilla e lamiera, bancarelle coloratissime che vendono un po’ di tutto, dal sapone alle banane, tante macchine un po’ vecchiotte, strade non sempre asfaltate.
A dire il vero, oggi che scriviamo sono già passate due settimane, e la sensazione è come fossimo qua da sempre. Abbiamo una casetta tutta nostra, immersa nel centro che è molto grande e verde. Gli altri collaboratori sono riusciti a darci un bellissimo e caloroso benvenuto, compreso di giri per la città tra mercati locali, ma anche di passeggiate in montagna e pizzate di gruppo.
E ora vi starete chiedendo: Cosa siete andati a fare a Juba??? Io lavoro per un progetto di SVILUPPO INCLUSIVO SU BASE COMUNITARIA che ha l’obiettivo di contribuire ad un miglioramento a 360 gradi della qualità della vita di persone con disabilità e delle loro famiglie all’interno della comunità. In Sud Sudan purtroppo la disabilità viene considerata come un impedimento e per questo noi cerchiamo di coinvolgere tutti gli ambiti di lavoro, personali e sociali.
Luca invece è il responsabile amministrativo: tra excel e numeri può perdere intere giornate. Il suo compito è quello di verificare la contabilità, preparare i rendiconti di tutti i progetti e tenere d’occhio tutte le spese.
Siamo ancora in fase di assestamento, a tratti sembra quasi di vivere un sogno, una realtà così lontana dal nostro quotidiano, affascinante e travolgente allo stesso tempo. Siamo felici di essere partiti, entusiasti di aver trovato qui una comunità pronta ad accoglierci facendoci sentire subito a casa.
Fiamma MELI, Capo progetto SIBC e Luca GAMBAROTTO, Amministrativo