Un mese a Juba. Un mese intenso, arricchente e in certi versi anche difficile. Una nuova realtà, sconosciuta, da vivere, da capire, da assimilare.
Sì, perché anche se sai che il Sud Sudan ha poco a che fare con il Paese dove hai vissuto fino ad un mese fa, non puoi immaginare nulla finché non lo vivi. Questo primo mese è servito per prendere le misure: della mia nuova vita e soprattutto del lavoro che devo portare avanti con OVCI.
Due progetti simili, complementari. Improving nutrition in Juba, finanziato da Swiss Agency for Development and Cooperation, e Prevenzione della malnutrizione nella città di Juba, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per migliorare le condizioni nutrizionali di donne e bambini in Sud Sudan.
Incontri, confronti, richiesta di delucidazioni, mattinate passate sulle strade della città per raggiungere i dispensari e gli orfanotrofi beneficiari degli interventi. Mattinate ad ascoltare, osservare, capire, riflettere, selezionare. Ed ora è giunto il momento di entrare nel vivo dei progetti.
Prevenire: questa è la parola chiave e l’azione alla base degli interventi che OVCI sta portando avanti in Sud Sudan da quasi quarant’anni. Ed è quindi anche l’obiettivo principale dei due interventi che sui quali sto lavorando: prevenire la malnutrizione formando personale e mamme e caregivers su come nutrire i bambini, i propri bambini, su come nutrire se stesse in gravidanza per prevenire malformazioni ai nascituri; distribuire cibo, latte, burro di arachidi, riso, lenticchie e quant’altro, in modo da poter garantire ai bambini e alle donne selezionate un pasto nutriente almeno una volta al giorno durante tutta la durata dei progetti.
Una grande sfida alla quale sto prendendo parte da quando sono in Sud Sudan con il supporto di tutto lo staff OVCI. Una grande sfida che insieme possiamo vincere!
Viviana Bianchessi, Capo progetto Sanitario