Lavoro con OVCI da luglio 2022 ma sono arrivata a Juba, Sud Sudan, a settembre 2022 per un periodo iniziale di 12 mesi; che alla fine si è esteso fino a dicembre 2023. L'esperienza è stata molto intensa e arricchente, con i suoi pregi e difetti.
Uno dei vantaggi principali dell'esperienza è stato quello di poter lavorare in un contesto internazionale e multiculturale. In OVCI si ha la possibilità di vivere e lavorare a contatto con le persone locali, riuscendo infatti a conoscere persone con storie e culture diverse. Questo mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti e di imparare a confrontarmi con persone e idee nuove.
Come in tanti già sapranno la vita in Sud Sudan non è priva di difficoltà. Le infrastrutture sono spesso carenti e noi espatriati viviamo con il coprifuoco. Fattori che limitano molto la libertà quotidiana e la possibilità di svagarsi.
Un altro difetto è la presenza di tensioni sociali e politiche. Il Sud Sudan è un paese giovane e fragile, che ha vissuto un lungo conflitto civile. Queste tensioni rendono l'atmosfera un po' tesa e insicura.
Un’altra grande fatica che ho affrontato è stata quella di adattarsi al clima tropicale.... anzi il non riuscire ad adattarsi a un clima così caldo essendo una persona che predilige il freddo non è stato per niente facile.
Un'altra fatica è stata indubbiamente il confronto costante con la povertà diffusa, l’impatto emotivo di sentirsi impotenti nell’aiutare tutti mi ha sicuramente cambiato il modo in cui vivo e vedo il mondo. La maggior parte della popolazione vive con meno di 1,90 dollari al giorno; e non mancano mai le persone che vengono in cerca di un supporto. Chiaramente dove il progetto lo consentiva si è potuto aiutare molti genitori o bambini con disabilità.
Nonostante le difficoltà posso comunque considerare l'esperienza a Juba molto soddisfacente. Non solo per la possibilità che ho avuto di aiutare le persone e di contribuire (anche se minimamente) a rendere le loro vite più sostenibile.
In particolare, sono rimasta molto soddisfatta del lavoro svolto con gli insegnanti nelle scuole. Organizzando formazioni sulla lingua dei segni e altre tematiche inclusive, i bambini con disabilità non sono più stigmatizzati e alienati come prima.
In conclusione, l'esperienza a Juba con OVCI la Nostra Famiglia è stata un'esperienza che mi ha cambiato la vita. Mi ha permesso di crescere come persona e come professionista. E quindi oggi ti saluto Juba, il mio percorso si conclude qua ma ti porterò sempre nel cuore... e chissà magari ci rivedremo!
Fiamma Meli, precedentemente Capo progetto SIBC educativo