Il mio primo mese in OVCI, tre anni fa ormai, è passato studiando le attività dell’Organismo in Cina, ascoltando l’allora Rappresentante Paese Monica Mongodi e iniziando a conoscere l’allora presidente di OVCI, Alda Pellegri. È stato un inizio entusiasmante, devo ammetterlo: raccontavo a tutti lo stupore che queste due signore stavano suscitando in me a proposito di un Paese che non avrei mai considerato una destinazione da Cooperazione Internazionale.
Dopo tre anni di studio, progetti e riunioni on line dove le domande erano sempre più delle risposte, sono andata a Pechino: una settimana per incontrare OVCI in Cina.
Quella di OVCI in Cina è la storia di una ONG che raccoglie una sfida formidabile: essere presente e collaborare con persone cinesi per migliorare la vita delle persone con disabilità in un Paese con regole, approcci, modalità, linguaggi molto diversi dalle nostre abitudini europee.
OVCI in Cina collabora da sempre con l'associazione Womende Jiayuan (WJY) che ha contribuito a far nascere nel lontano 2012, sempre nell’ottica di promuovere le realtà locali ad assumersi la responsabilità e la gestione dei servizi per le persone con disabilità. WYJ ora è un ente di servizi per le persone con disabilità composto da fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali, neuropsicomotricisti, educatori, assistenti sociali e psicologi che instancabilmente si prendono cura delle persone, in particolare bambini, che si rivolgono a loro per ricevere cure personalizzate e attente, che altrove non trovano.
OVCI in Cina è la competenza elevata del personale espatriato e la sua conoscenza approfondita di un Paese molto complesso e sfaccettato, è la perseveranza nel vedere le necessità di tutela delle persone più vulnerabili, che sono enormi anche se molto ben nascoste.
OVCI in Cina in questo momento continua a garantire una formazione specializzata e di alto livello a tutti i professionisti della riabilitazione ed educazione locali che hanno a cuore la difesa della dignità delle persone con disabilità e la promozione della vita indipendente di coloro che hanno anche solo temporaneamente perso la proprio autonomia.
"Devi venire per capire", mi hanno detto mille volte. Ora, io non credo di aver capito fino in fondo, ma di sicuro sono stata colpita da una modalità di cooperazione tra mondi diversi per un obiettivo comune: migliorare la vita delle persone più fragili anche attraverso la difesa e la tutela dei diritti umani.
Manuela Turotti, Desk-Officer Cina per OVCI
