Tutto quello che ci circonda ci fa scoprire chi siamo. Soprattutto in un posto non nostro da subito. Sono tornata da una giornata speciale come tutte quelle che sono un conto alla rovescia di un regalo enorme che mi è stato dato. Un servizio civile in cui i sorrisi che mi vengono regalati sono molti di più di quelli che potrò mai dare io. Non hanno prezzo nel silenzioso rumore di una metropoli come Pechino i sorrisi dei bambini.
2019 benedetta in servizio"I sorrisi dei bambini che ci viene dato di accompagnare sono lì a farci da specchio; sono uno specchio che ci chiede cosa siamo pronti a dare". Queste non sono parole mie, ma mi ci ritrovo completamente.
La barriera linguistica è forse ciò che permea più a fondo i rapporti, sia con i colleghi con cui parlo una lingua né mia né loro che ci fa tramite, l'inglese, sia con i bambini e il personale locale presso gli istituti che visitiamo.
Mi sono resa conto che questo mi sta dando l'occasione di basare molto dei miei rapporti sul linguaggio del corpo, sulle azioni in sé stesse, sui comportamenti che teniamo gli uni verso gli altri più inconsapevolmente in qualsiasi ambiente in cui possiamo usare anche l'espressione verbale. Qui l'essenziale diviene pane quotidiano ed è tutto qualcosa che rende le relazioni più forti nella semplicità. 
La giornata sono scandite da lunghe tratte di metropolitana per spostarsi presso gli istituti e lì la fisioterapia diventa esperienza che cresce. I bambini cambiano, come scoprono si plasmano al nuovo.
L'accoglienza ricevuta e la compagnia dei colleghi, la loro collaborazione mi sono state fedeli compagne in questi primi quattro mesi.

2019 formazione

 
E' facile riconoscere una lunga storia di convivenza fertile quando ci si affaccia sulla grande realtà del piccolo Centro 'La Nostra Famiglia' nel cuore di Pechino, casa sia per la ONG cinese che per quella italiana. Una convivenza questa, in cu sia i colleghi locali che quelli italiani possono contare su rapporti di vecchia data. Questo è un valore inestimabile nel portare avanti le attività quotidiane.
La Cina la sto scoprendo e l'ho scoperta attraverso le vite che incontro dai portieri di tutte le mattine alla fioraia di una sera. La gentilezza non è rara perfino nella ressa di una metro affollata di un'estate continentale.
Questa capitale lascia ai cittadini la possibilità di vivere sia la storia antica del Paese che il 21esimo secolo all'avanguardia affascinandomi fin dal principio.
Per me questa è la City of Blindging Lights di cui cantano gli U2, è una concentrazione di vite molto varie e in mezzo a queste ci siamo anche io e Alessandro, il mio collega di questo Servizio Civile Universale.
Gioie, difficoltà, idee sono più chiare viste attraverso quattro occhi e due cuori.
La cura delle persone porta sempre frutti magari anche nascosti, questo progetto lo insegna limpidamente. 
Qui di frutti se ne vedono di continuo e ce li raccontiamo a vicenda fra colleghi per imparare che il mondo deve essere possibilità di cambiamento.
In questo angolo del mondo alcuni bambini iniziano a gattonare
Benedetta Liverani, SCU con OVCI a Pechino

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