Durante la mia ultima missione in Marocco ho avuto modo di conoscere più da vicino la realtà di alcune persone con disabilità che vivono a Tangeri.

Tangeri è una delle cinque province in cui si svolgono due progetti di cooperazione, uno rivolto ai bambini con disabilità con l’obiettivo di un loro inserimento scolastico, e l’altro rivolto a giovani donne con disabilità con l’obiettivo di prepararle ad una attività di cucina-pasticceria che potrebbe diventare produttiva e dunque fonte di reddito.

Tangeri è una grande città multi etnica, multi lingue, multi attività... multi, multi, multi barriere architettoniche! Non so su quanti “colli” sia costruita, ma è tutta salite ripidissime (e conseguenti discese), vicoli tortuosi, strade sconnesse (eccetto le principali), materiali da costruzione o di scarto che ingombrano le vie. Le case comuni hanno scale irte, gradini alti, stanze a volte senza arredamento, con solo qualche cuscino per sedersi a terra.

Silvana Betto al lavoro nel laboratorioLe famiglie che abbiamo visitato hanno tutte dimostrato una forza incredibile, in primis le mamme che si caricano sulle spalle ragazzini pesanti o che conducono con difficoltà bambini maldestri e affrontano le scale ripide, le strade ingombre, le discese e le salite per accompagnare i figli alle sedute riabilitative o a scuola. Ma anche le giovani donne del progetto di cucina (Projet Intégré d’Autonomisation des Femmes, co-finanziato dall'Unione Europea) mi hanno davvero colpito per la determinazione con cui affrontano i disagi di un ambiente fisico “avverso”.

Ma c’è di più: il laboratorio che le sta portando ad essere autonome tra i fornelli ha coltivato anche un’intesa di gruppo, un senso di appartenenza, una fierezza per il proprio operato, un’autostima ritrovata, una forza di volontà a non mollare che si vede non solo quando sono in gruppo, ma anche singolarmente, nel loro ambiente abituale.  

Silvana Betto visita domiciliareDurante le visite a casa di queste giovani donne, oltre a gustare le prelibatezze che hanno insistito a voler preparare per noi, abbiamo visto la sicurezza con cui si muovono, lo sguardo diverso dei loro familiari, la determinazione a procedere sulla via verso un lavoro autonomo: chi spera di vendere i propri prodotti a vicini e parenti, chi a qualche pasticceria della città, chi addirittura ipotizza la vendita on line.

In tutte, tutte, tutte loro abbiamo visto negli occhi una luce nuova, non di un’illusione ma di una speranza, solida, fondata sulla consapevolezza delle proprie possibilità e sulla forza di volontà che le sostiene. Che bello, donne di Tangeri! La vostra forza ci è di esempio e ci incoraggia a non mollare, mai.

Silvana Betto,Consigliera OVCI ed esperta tecnica

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